Bouchra
Bouchra è la nostra guida a Meknes, la città imperiale del Marocco
Poche volte ho visto gli occhi brillare durante una visita guidata. Gli occhi di Bouchra e quelli dei miei compagni di viaggio, mentre ascoltavamo le storie della città e dell’Islam che non fa paura, tollerante, che possiede innumerevoli punti di contatto con il Cristianesimo e l’Ebraismo
Ci sono stati momenti intensi in cui ci siamo persi nei vicoli delle medine, abbiamo sperimentato nuove lingue e alfabeti, abbiamo parlato con persone mai conosciute di esperienze mai provate, visto paesaggi mai immaginati prima
Bouchra ci ha cambiato
Il paradosso di Easterlin
Il viaggio è un dono
In particolare dopo la pandemia, la popolazione mondiale risente di un considerevole carico di stress, il burnout ha raggiunto proporzioni epidemiche e il benessere diventa la nuova chimera dei nostri tempi.
La felicità è un concetto che riferiamo allo status sociale, al denaro e alla proprietà di cose. In realtà viaggiare può fare molto bene alla salute mentale, e il motivo di ciò è stato scientificamente studiato
Gli psicologi che studiano l’economia della felicità lo chiamano il paradosso di Easterlin
Secondo questo principio, il denaro può contribuire al raggiungimento della felicità, ma solo fino ad un certo punto, oltre al quale ci adattiamo
Il Prof. Gilovich della Cornell University dove insegna psicologia, ha condotto un lungo studio con il quale ha concluso che la felicità derivante da acquisti “esperienziali” come i viaggi superi di gran lunga e per maggior tempo quella derivante dagli acquisti “materiali” (cit. Postrel, Virginia “In New Age economics, it’s more about the experience than about just owning stuff”.)
Il potere della trasformazione
Chi vuole cambiare? Intendo, cambiare “davvero”?
Nella vita di ogni giorno e in quella professionale si parla di cambiamento, di come sia importante per sviluppare la nostra capacità di adattamento e così via. Ma non sono così sicuro che le persone lo desiderino davvero. È più una moda
Diciamo la verità, cambiare è una gran seccatura. Mettersi in gioco ogni volta, cambiare le nostre opinioni, avere punti di vista nuovi. Non c’è niente di male, il nostro cervello è progettato così, si chiama bias dello status quo ed è diffuso in tutti noi: il nostro cervello per risparmiare energia ed evitare rischi, tende ad sottrarsi alle novità
D’altra parte il cambiamento è vitale per l’uomo del terzo millennio, e lo possiamo conquistare in maniera semplice
Viaggiando
Cambiare vuol dire restare giovani
Una delle caratteristiche più importanti del nostro cervello è la neuroplasticità, la capacità di venire modificato o modellato nel corso del tempo
Oggi sappiamo che questa capacità è molto più grande di quanto si pensasse anni addietro. Le capacità computazionali e cognitive dei neuroni sono enormi, le esperienze che facciamo determinano quale di queste abilità sono utilizzate e rinforzate
Quando viaggiamo, siamo circondati di nuove sollecitazioni, il cervello crea nuove connessioni ed è stimolato a pensare in maniera nuova
Il cervello si mantiene giovane

I benefici cognitivi
Il viaggio ci trasforma emotivamente e cognitivamente, mantenendo giovane la nostra funzione cerebrale. I benefici del viaggio sono numerosi
Lingua
Quando entriamo in un ambiente nuovo siamo naturalmente portati all’apprendimento di una nuova lingua, anche solo a livello di base. Questo migliora la nostra elaborazione uditiva e le strutture linguistiche
Memoria
il numero elevato di nuove esperienze è un vero e proprio allenamento per la nostra memoria. Luoghi, esperienze, dettagli migliorano i processi cognitivi e la conservazione dei ricordi
Capacità esecutiva
Quando pianifichiamo il viaggio, o prendiamo rapide decisioni a fronte di imprevisti, la nostra capacità decisionale si rafforza (problem solving)

Il viaggio allunga i tempi della felicità
Quando siamo in attesa di una cosa divertente, piacevole, il cervello automaticamente rilascia la dopamina, il neurotrasmettitore che regola i centri di ricompensa e del piacere nel cervello (effetto dell’entusiasmo anticipatorio)
Questo ci aiuta a capire come la semplice circostanza di pianificare un viaggio ci renda più felici (Bryant & Veroff, 2007)
Non solo. Studi successivi (Kwon, Lee, 2016) hanno dimostrato che la felicità rimane anche dopo il viaggio misurando il tempo di questo benessere: la “life satisfaction” sale nei 15 giorni precedenti al viaggio e permane per circa 30 giorni dopo il rientro; Scitovsky (1976) e Frank (2010) hanno sottolineato che esperienze come viaggi, vacanze e ferie potrebbero prolungare le emozioni positive per un tempo più lungo rispetto agli acquisti materiali. E anche il benessere aziendale
Non sei ancora convinto dell’importanza del viaggio?
Quando viaggi in luoghi sconosciuti utilizzi sistemi cartografici o digitali che affinano la tua capacità di orientamento e consapevolezza spaziale, al pari dell’apprezzamento di nuovi stili architettonici
La tua attenzione viene stimolata perché immersa in situazioni spaziali dinamiche al di fuori del tuo ambiente quotidiano
Se poi ti piace vivere situazioni avventurose, il cervello viene stimolato dai rapidi cambiamenti che migliorano l’efficienza cognitiva nell’elaborazione delle informazioni
Viaggiare rende creativi: uno studio (Godart, Maddux, e altri, 2014) ha esaminato 21 stagioni di collezioni moda e ha correlato positivamente le esperienze all’estero dei leader alla creatività e all’innovazione nelle loro aziende
Ti ho già detto che il cervello rilascia dopamina e tu sarai più felice?

Qualche consiglio per ottenere il massimo dal viaggio
Scrivi un diario
Parla con i tuoi compagni di viaggio
Spengi i social media
Scegli la destinazione in base ai tuoi interessi
Evita di pianificare troppo il tuo viaggio
Parla con i locals
Pratica la mindfulness
La fine del viaggio
Adesso anche per me è venuto il momento di pensare ad un nuovo viaggio. Le persone con cui ho condiviso le mie esperienze mi hanno arricchito e solo scrivendo questo articolo ho capito quanto
Un pensiero speciale va a Bouchra che mi ha cambiato in un modo che mai avrei pensato
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